La simpatia dei commercianti farà ripartire via Padova
In Adamo Smith la simpatia è quel fenomeno per cui un commerciante, nel perseguire il proprio interesse personale, deve produrre un beneficio per il cliente. Questo semplice meccanismo può favorire il rilancio di via Padova. Come?
Sicuramente addentrarsi nella storia del pensiero economico non è un impresa facile, dato che ancora oggi una parte (che, a onor del vero, va restringendosi sempre di più) del dibattito politico vede schierati liberali e socialisti, e quindi richiamare alla memoria ora gli uni, ora gli altri rischia di aggiungere al discorso tinte indesiderate. Partiamo quindi da una presa di posizione: autori come Smith, Weber, Marx hanno creato bacini di idee così vasti e ricchi che è quasi un atto di superbia un pensare e un agire economici che prescindano da loro; tuttavia, una damnatio memoriæ accademica e giornalistica grava sui loro nomi. Tanti filoni di pensiero sono nati da loro, tanti danni sono stati compiuti in loro nome, in nessun modo però qualcuno può permettersi di vietare di attingere ai loro libri o proibire di comprenderli. Chiarite queste premesse, si può proseguire.
Il concetto di libero mercato e le leggi che lo governano sono andati definendosi durante una delle epoche più controverse e vivaci della storia occidentale, cioè l’Illuminismo. Era un periodo in cui diverse branche della filosofia andavano distaccandosi da essa assumendo un metodo di riflessione e indagine razionale: dalla riflessione sulla natura gemmò la fisica, dall’indagine sull’anima la psicologia, e l’economia? Strano a dirsi, ma l’origine dell’economia fu la riflessione sull’amore umano giusto, ossia l’etica.
Eppure oggi saremmo pronti a dire che l’etica non ha nulla a che vedere con l’economia, perché questa, l’economia, premia l’egoismo, la furbizia, la competizione, che non hanno niente di etico. Ce lo insegnano le multinazionali, che sfruttano i lavoratori per rivendere merce di scarsa qualità a sovrapprezzo, o i marchi della grande distribuzione, che nonostante i tanti errori strategici continuano a sopravvivere grazie ad aiuti statali e finanza spietata. Quale etica, dunque?
Per capirci qualcosa scomoderemo alcune idee di Adamo Smith, padre dell’economia, vissuto in Scozia nel ‘700, autore di due grandi testi che non a caso parlavano dell’origine dei sentimenti morali il primo, della ricchezza il secondo. Secondo l’autore, il mercato è il luogo in cui trovano spazio le transazioni umane, dove solo chi gioca bene e in maniera onesta vince.
Smith chiama questo principio “simpatia”: gli esseri umani sono naturalmente portati a giudicare bene quelle azioni che contribuiscono al benessere della comunità. Pertanto, la simpatia mette in equilibrio gli impulsi egoistici con quelli comunitari.
Questo non significa che non esistano mercati in cui non si giochi sporco: si tratta però di mercati che Adamo Smith non aveva in mente, perché sono stati creati dopo, con le prime mondializzazioni tra il XIX e il XX secolo. La dimensione del commercio cui faceva riferimento Smith è chiarita da un suo celebre ragionamento: in un regime di libera concorrenza, il panettiere potrà anche essere furbo e usare una farina scarsa, o fissare dei prezzi maggiorati, spinto da egoismo; tuttavia, sarà nel suo interesse trattare bene i propri clienti, perché questi potrebbero preferirgli un altro panettiere.
L’esempio del panettiere è assai calzante per la nostra via Padova, lungo la quale sono distribuiti ben 750 esercizi commerciali circa, tutti di vicinato. Un habitat che fa della simpatia una componente fondamentale del processo di vendita, e che non consente disonestà. Soprattutto, un contesto che si autoregola da anni, senza l’intervento delle istituzioni, che invece potrebbero avere un ruolo importante nel rinforzarlo ad esempio innalzando il livello di etica (leggi: correttezza fiscale) o rendendo uguali per tutti le regole del gioco (leggi: vendita di alcolici dopo un certo orario).
Partire dal commercio e sanare quelle relazioni ancora disfunzionali potrebbe essere davvero il punto di partenza per ricreare una prossimità buona, perché il commercio non ha religione né colore politico, ma solo una buona base etica e molta simpatia su cui contare.